Ideali

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Città Ideali


Le idee portanti del progetto sono due: l'attenzione allo spazio urbano dei centri storici italiani; lo studio del rapporto tra luce e ombra.
Il progetto vuole proporre un'idea dello spazio urbano come spazio fisico e metafisico: frammenti ideali di città ideali, vedute e scorci tra reale e immaginifico. La mia indagine fotografica ricerca atmosfere di città antiche, in cui lo spazio fisico esprima un suo spirito; per trarre l'immateriale da ciò che è materiale. Una visione dello spazio urbano che ne sottolinei stupore, meraviglia, struggimento. In tutto questo non vi è alcun intento archeologico o di documentazione delle città; nessun motivo nostalgico; semmai la testimonianza di una inesauribile fascinazione.
La fotografia è TRASFIGURAZIONE. In questo senso esploro il rapporto tra visione e illuminazione, e in particolare la relazione tra luce e ombra, come connubio che ridisegna lo spazio rappresentato: evidenzia ma anche dilata la fisicità degli oggetti, ridefinisce le proporzioni, staglia e ritaglia. Illumina e nasconde, e perciò sottolinea alcuni elementi. Nel contempo invita chi guarda a indagare ciò che è parzialmente visibile, ciò che è sotteso, oppure a immaginare ciò che è alluso, evocato, richiamato. Una combinazione che ha il potere di offrire immagini sempre diverse degli stessi luoghi. Infiltrazioni e fasci di luce, ombre montanti e invadenti ridisegnano lo spazio urbano, in un certo senso rendendolo metafisico.
Sebbene possa sembrare una finalità inadatta all'immagine fissa, ritengo che fotografare i confini tra la luce e l'ombra significhi cercare di cogliere il MOVIMENTO DELLA LUCE. Questo movimento conferisce, di momento in momento, unicità allo spazio illuminato, allo scenario in cui avviene. Per questo, la mia indagine fotografica va alla ricerca di quella peculiarità e irripetibilità di atmosfere che non sono sempre nella natura dei luoghi, ma possono essere nello sguardo umano. E per questo divengono spunto per la creatività e per l'espressione figurativa.
Le fotografie sono a colori, ma l’indagine sul rapporto tra luce ed ombra comporta anche la presenza di neri molto profondi; nel contempo i controluce sembrano portare nella fotografia a colori gli stilemi e i toni del bianco e nero.
In un certo senso, questa lettura vuole rappresentare la declinazione fotografica del concetto rinascimentale di città ideale, teso anch’esso ad esprimere il carattere metafisico dello spazio urbano; non rifacendosi, tuttavia, ad un anelito di perfezione trascendentale, ma muovendosi alla ricerca dei significati di spiritualità che lo spazio urbano può evocare grazie alla luce. In tal senso, si tratta di uno sguardo radicalmente e provocatoriamente anti-metropolitano, contro la concezione stessa della città contemporanea, così pervasa di non luoghi e trasudante una logica funzionalista assolutamente disumanizzante.
La mostra consta di 40 (circa) stampe a colori, di formato 50x70, inserite in quadri di dimensioni 100x100, con passepartout e cornice in legno. Le stampe sono realizzate su carta fotografica professionale per Fine Art, di cotone al 100%, con superficie dalla resa semimatt; sono certificate per la conservazione museale (certificazione Epson Digigraphie).